La Comune
di Parigi
Una risorsa per il presente
L’esperienza della Comune di Parigi, di cui quest’anno si celebra il 150° anniversario, ci offre una duplice opportunità: ritornare a riflettere su una breve ma intensa esperienza rivoluzionaria alla luce dei recenti approcci storiografici e prendere in considerazione alcune possibili ricadute sul presente.
La Comune è stata una forma di autogoverno dal basso (la prima, scrisse Marx) in una città abbandonata da borghesia e aristocrazia, in cui nessun partito ha cercato di sostituirsi alle classi popolari: movimento pluralista e unitario, fu forma di rinnovamento negli ambiti della vita quotidiana.
Cancellò i debiti ai banchi dei pegni, fissò salari dignitosi e promosse l’autogestione delle fabbriche abbandonate dai proprietari. Il lavoro notturno nelle panetterie fu soppresso e fu introdotto il principio della rappresentanza elettiva dei lavoratori. Venne sospeso il pagamento degli affitti e furono requisiti gli alloggi vuoti.
Introdusse la parità salariale tra uomini e donne nel settore dell’insegnamento scolastico. La famiglia venne superata con il riconoscimento delle coppie di conviventi e la concessione di pari diritti. La prostituzione fu paragonata a una forma di schiavitù e abolita.
La Comune decretò la separazione tra Stato e Chiesa. Artisti e intellettuali crearono le proprie associazioni con l’obiettivo di restituire la funzione sociale all’arte.
Nella sua breve durata la Comune di Parigi vide svilupparsi un gran numero di giornali tra i quali La Commune, di ispirazione proudhoniana; Le cri du peuple di Vallès; La montagne di Maroteau; Le Père Duchêne di Vermersch. In quei giorni, e subito dopo, comparvero numerosi fogli illustrati, che documentavano gli avvenimenti, ne proponevano una lettura simbolica, ne traevano spunto per vignette satiriche. Inoltre si impiegarono a fini di documentazione e propaganda tecniche relativamente nuove come l’illustrazione fotografica e la stampa a colori. Di indubbio interesse è anche il settore della pubblicazione postuma delle storie della Comune, e le diverse memorie di comunardi.
Le opere selezionate provengono dal Fondo Comune di Parigi conservato presso la Biblioteca della Fondazione Lelio e Lisli Basso di Roma. La mostra digitale è la sezione di un progetto, finanziato dalla Regione Lazio, che ha consentito anche la digitalizzazione di una parte del Fondo. L’intera raccolta è catalogata nel Servizio Bibliotecario Nazionale.