La Stampa
La Stampa
Durante la Comune vengono pubblicate all’incirca un centinaio di testate giornalistiche. Alcuni titoli escono in migliaia di copie. Parte di questi giornali sono effimeri, a volte ridotti a un solo numero. Altri sopravvivono a tutta o quasi tutta l’esperienza comunarda. I 72 giorni della Comune sono un periodo di intensa politicizzazione popolare. I giornali sono venduti per le strade. Gli articoli si leggono, si ascoltano e vengono commentati collettivamente nei cabaret, nei clubs, nei cortili, sulle soglie delle abitazioni.
Alcuni sono vietati ma poi appaiono con altri titoli. Così, quando Le Journal de Paris fu soppresso il 15 maggio, Echo de Paris subentrò il 17 maggio, con gli stessi editori. Stesso discorso per Le Bien Public, che diventa La Paix, poi L’Anonyme.
Diverse tendenze e sensibilità vengono rappresentate, a tal punto che in alcuni casi non risulta possibile definirne l’orientamento. Alcuni giornali invece si schierano chiaramente dalla parte della Comune. Il più noto, Le Cri du Peuple, fondato dal giornalista e scrittore Jules Vallès, raggiunse la tiratura di 100.000 copie.
Alcuni giornali preferiscono adottare il messaggio della caricatura per denunciare i «Versagliesi». È il caso di Fils du père Duchêne che prende di mira il «dittatore» Adolphe Thiers.
Altri giornali cercano di essere più equidistanti nel loro impegno nei confronti della Comune. Così Le Rappel, co-fondato da due figli di Victor Hugo, fa notare che come a Versailles il commissario di polizia sequestra Le Mot d’ordre, Le Vengeur, Le Cri du Peuple, Le Rappel, a Parigi vengono sospesi Le Figaro, Le Pays, Le Constitutionnel, il Journal des Débats.
Le fils du père Duchêne. Illustré
Solo la copertina era illustrata. Il titolo era stampato su uno sfondo rosso e ogni numero un disegno nuovo e colorato adornava la prima pagina del giornale.
Lo scopo di Le fils du pére Duchêne era quello di «parlare liberamente della cosa pubblica, degli interessi e dei doveri del popolo, dei diritti del proletariato» e di «ridere di tanto in tanto dei patrioti idioti». In una valanga di bestemmie tuonanti, rivendicava il diritto di occupare e di lavorare nei laboratori abbandonati dai padroni «folli e sanguinari».
Journal officiel de la République française sous la Commune du 19 mars au 24 mai 1871
Giornale fondato nel 1869 col titolo Journal officiel de l’Empire.
Il 19 marzo 1871 è ancora il governo Thiers che controlla il giornale. Dal 20 marzo diventa organo ufficiale del Comitato Centrale della guardia nazionale. Si avvicendarono come direttori: Barberet, Emile Lebeau, Ch. Longuet, P. Vésinier
Rigoletto. Journal illustré
Direttore: Laglaize; disegnatore: E. Ladreyt. Due numeri pubblicati alla fine del mese di marzo. Rigoletto si sente onorato di essere preso di mira dai grandi giornali che lo accusano di sostenere la Comune.
La flèche. Journal politique, satirique, illustré
Vengono pubblicati unicamente due numeri nella prima settimana di aprile. L’illustrazione del secondo numero è di una divertente originalità: rappresenta Jules Favre, in veste di imputato, guardato a vista da due gendarmi, difeso da Jules Favre, avvocato, contro Jules Favre, pubblico ministero, e ancora… lui stesso presidente del tribunale.
L’ami du peuple
Il titolo è ovviamente quello del giornale di Marat, pubblicato dal 1789 al 1792. Titolo poi ripreso anche da Raspail durante la rivoluzione del 1848. I primi due numeri erano formati da otto pagine con un disegno curioso sormontato dalla seguente epigrafe: «L’ignoranza è schiavitù. L’istruzione è libertà». La vignetta, disegnata da Randon, rappresenta un cittadino che con una mano consegna ai contadini la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e, con l’altra, offre ai bambini il catechismo repubblicano.
La carmagnole
Ogni numero pubblica una canzone satirica con accompagnamento musicale. Fondato e diretto da Leon Charles Bienvenu detto Touchatout (tuttofare), perché come lui stesso dichiara: «Alternativamente apprendista tipografo, geometra, ragioniere e cassiere, una bella mattina camminavo senza guardare davanti a me, sbattendo la fronte contro una delle colonne di un piccolo giornale». E l’«incontro» con questo piccolo giornale apre la sua carriera nel giornalismo e pubblica su giornali satirici come Diogène, Le Nain jaune, Le Soleil, La Lune, L’Éclipse, Le Journal amusant, Le Charivari.
Le réveil du peuple
Questo giornale è stato la continuazione di Le Réveil di Delescluze, soppresso dal governo di Difesa nazionale, ed è stato creato dagli stessi ex redattori. Il primo numero del nuovo giornale contiene una lettera di Charles Delescluze, ai suoi colleghi, in cui spiega la sua assenza dalla redazione: «Il mio stato di salute, le mie occupazioni come membro della Comune, non mi lasciano né il tempo né la libertà mentale di cui ho bisogno per associarmi in modo permanente e regolare al vostro lavoro. Per questo motivo, vi do il benvenuto, vi presento i nostri amici, come fedeli seguaci della politica che abbiamo sostenuto insieme nel Le Réveil».
Il giornale credeva in una vittoria immediata, perché pensava che i versagliesi fossero demoralizzati e l’entusiasmo dei comunardi fosse in crescita. Il 20 maggio i giornalisti posero il problema degli ostaggi. Secondo loro, dovevano essere giudicati colpevoli o non colpevoli, ma non tenerli come ostaggi. Se gli ostaggi fossero stati giudicati non colpevoli, dovevano essere liberati.
La Commune. Par des rédacteurs du Combat e du Vengeur
Organo di dibattito teorico di ispirazione proudhoniana. Salvo rare eccezioni il giornale chiede che Parigi si limiti alla rivendicazione delle libertà municipali e vede nella giornata del 18 marzo solo una rivolta contro il centralismo soffocatore dell’Impero.
Le cri du peuple. Journal politique quotidien
83 numeri pubblicati, è stato il quotidiano più venduto a Parigi. Fondato dallo scrittore Jules Vallès, seguace di Proudhon e del socialismo libertario e che partecipò attivamente alla rivoluzione comunalista.
Aveva scritto su Le Cri du Peuple: «Povera bandiera rossa, tanto calunniata. L’hanno fatta diventare lo stendardo degli assassini perché ha il colore del sangue! Ma il sangue è quello del popolo, il sangue dei martiri, non quello dei carnefici».
Flambeau républicain. Etudes politiques et sociales
Periodicità settimanale, pubblicato tra febbraio e maggio 1871. Pubblica commenti sulla politica e trascrizioni dei progetti di legge presentati al Consiglio comunale. Il suo fondatore, Adolphe Jamet, fu condannato ai lavori forzati a vita nel marzo 1872 e amnistiato sette anni dopo.
Le père Fouettard
Questa piccola pubblicazione apparve dapprima ogni due giorni, dal n. 6 due volte a settimana.
Il frontespizio è decorato con una illustrazione che mostra un uomo barbuto in tuta che sta brandendo due fruste su Napoleone III, J. Favre, Thiers, un gruppo di sacerdoti e generali, tutti col sedere scoperto e in fuga.
Tutti saranno frustati, Versailles in primo luogo, naturalmente, ma «così come la Comune, se le cose vanno male». L’unico che non sarà frustato, è il lettore, se è un repubblicano. La didascalia recita: «La Repubblica o il bastone». Ogni numero è firmato: «Père Fouettard, oratore, scrittore, poeta e professore». Il tono imita quello di Père Duchêne.
Le salut public
Giornale di tendenza blanquista, diretto da Gustave Maroteau. L’ultimo numero stampato del 23 maggio 1871 reca un appello: «Se Thiers vince, conosci la vita che ti aspetta. Mai più futuro! Mai più speranza! I tuoi figli, che hai sognato fossero liberi, rimarranno schiavi; i preti si riprenderanno la loro gioventù; le tue figlie, che hai visto belle e caste, rotoleranno appassite tra le braccia di questi banditi. Alle armi! Alle armi! Nessuna pietà – Spara a chi potrebbe tendergli le mani! …».
La montagne. Journal de la révolution sociale
Giornale di tipicamente blanquista nel continuo invito all’audacia e all’organizzazione rivoluzionaria e dalle scarse indicazioni programmatiche.
Caporedattore Maroteau che aveva iniziato la sua carriera di giornalista, presentato da Jules Vallès, nel giornale la Rue del 1867. Nel 1871 non aveva ancora compiuto 23 anni.

L’ouvrier de l’avenir. Journal politique et sociale, organe des chambres syndicales et des associations ouvrières
Bibliografia – 25
L’ouvrier de l’avenir. Journal politique et sociale, organe des chambres syndicales et des associations ouvrières
Fu l’organo delle camere sindacali e delle associazioni operaie. Esclusivamente redatto da operai.
Il titolo riporta le seguenti epigrafi: «Cos’è il lavoro? Niente. – Cosa dovrebbe essere? Tutto» – «Il socialismo è la religione del futuro». – Intorno al titolo, in maiuscolo, le seguenti iscrizioni: Uguaglianza, Libertà di lavoro, Fratellanza, Associazione, Federazione.
Le vengeur
Direttore Felix Pyat. Organo neo-giacobino, partigiano della guerra a oltranza, è uno dei giornali più importanti del periodo della Comune. Il giornale venne pubblicato in due periodi: dal 3 febbraio 1871 e cessò le pubblicazioni con il n. 35 di sabato 11 marzo 1871 in seguito al decreto del generale Joseph Vinoy (che colpì un certo numero di altri giornali di quel periodo tra cui Le Cri du Peuple).
Riprese le pubblicazioni sotto la Comune di Parigi, con una nuova serie di 56 numeri da giovedì 30 marzo a mercoledì 24 maggio. In totale sono apparsi 91 numeri.
Le Tribun du Peuple
Durante la Comune di Parigi, dal 17 al 24 maggio 1871, fu pubblicato Le Tribun du Peuple, un quotidiano diretto da Prosper-Olivier Lissagaray con l’amico Edmond Lepelletier, condirettore. Nel corso della sua breve vita (furono pubblicati solo 8 numeri) il giornale si trovò a raccontare con voce accorata e toni accesi gli ultimi giorni della Comune e dovette chiudere nel bel mezzo della settimana di sangue.
Le bonnet rouge
Il Bonnet Rouge usciva la sera, e fino al 19 aprile riportò la data del giorno seguente. Ma nel numero 11 leggiamo la seguente nota: «Oggi il nostro giornale è messo in vendita al mattino, rompiamo con la routine e mostriamo la data effettiva della sua uscita».
Questo spiega perché i numeri 10 e 11 recano entrambi la data di mercoledì 19 aprile. Un’idea piuttosto originale era venuta in mente al redattore capo Secondigné per incoraggiare i venditori del suo giornale: aveva dato loro un berretto frigio, che indossavano quando vendevano il giornale nelle strade.
Il Bonnet Rouge venne interrotto bruscamente il 22 aprile, fu sostituito da L’Estafette.
L’Estafette
Giornale tipico della corrente blanquista. L’affermazione del carattere sociale dell’insurrezione del 18 marzo ha negli articoli programmatici iniziali un’impronta indeterminata o proudhoniana. Dopo l’attacco di Versailles prevalgono gli appelli alla difesa e alla vigilanza rivoluzionaria, la lotta al «democraticismo» pericoloso e ai tentativi di conciliazione. P. Vésinier denuncia i giornali rivoluzionari e ne chiede la soppressione. Proprio su questo punto, per la polemica che ne seguì tra Vésinier e Rochefort, il giornale cessò volontariamente la pubblicazione: «Non bisogna che i nemici della Repubblica vadano gridando che i giornalisti della Comune sopprimono i giornali per meglio vendere i propri».
La caricature politique
Sei numeri pubblicati dall’8 febbraio all’11 marzo 1871. Il n. 2 fu sequestrato: in prima pagina una ghigliottina di color rosso con la scritta seguente: «Offert par la Caricature à l’Assemblée nationale pour l’exécution de J… f… de membres de la trahison nationale». Fu soppressa dopo la pubblicazione del quinto numero dal generale Vinoy. Il 23 marzo, durante il periodo della Comune, riapparve con il solo n. 6.
Le mot d’ordre
Redattore capo: Henri Rochefort. Uno dei giornali soppressi dal generale Vinoy l’11 marzo. Riapparve il 1° aprile. Mantenne un indirizzo moderato, repubblicano moderato, si oppose al Comitato di salute pubblica, al decreto sugli ostaggi, alla soppressione dei giornali. Il 20 maggio, prevedendo la catastrofe, Rochefort e Mourot, segretario di redazione, interruppero volontariamente le pubblicazioni e abbandonarono Parigi.
Le Père Duchêsne
Le Père Duchene è ispirato a un celebre personaggio mercante di fornelli nato nelle fiere del Settecento che rappresenta l’uomo del popolo sempre intento a denunciare gli abusi e le ingiustizie attraverso forme di espressione plebea. Si richiama, inoltre, al giornale Le Père Duchesne di Hébert pubblicato nel 1790 e lo stesso titolo verrà riproposto nelle rivoluzioni dell’Ottocento. Di tendenza blanquista, estremamente radicale e senza compromessi, utilizza il linguaggio oltraggioso dei suoi predecessori.
Bibliografia
1 – Le fils du père Duchene. Illustré, N. 1 [1 avr. 1871]-n. 10 [23 mai 1871], [Paris], Librairie Gayet, 1871
2 – Le fils du père Duchene. Illustré, N. 1 [1 avr. 1871]-n. 10 [23 mai 1871], [Paris], Librairie Gayet, 1872
3 – Journal officiel de la République française sous la Commune du 19 mars au 24 mai 1871, Prémiere édition, Paris, Victor Bunel, 1871
4 – Dayot Armand, L’invasion, Le siège 1870, La Commune 1871 d’après des peintures, gravures, photographies, sculptures, médailles, autographes, objets du temps, Paris, E. Flammarion, avant-propos 1901
5 – Rigoletto. Journal illustré, N. 1 (24 mar. 1871)-n. 2 (30 mar. 1871), Paris (16, rue du Croissant), [s.n.], 1871
6 – Le 18 mars. Journal hebdomadaire, N. 1 (21 aout 1871)-n. 3 (6 sept. 1871), Londres, Bruxelles, [s.n.], 1871
7 – La flèche. Journal politique, satirique. Illustré, Paris, Madre, 1870-1871
8 – L’ami du peuple, [A. 1], n. 1 (23 avr. 1871)-a. 1, n. 4 (29 avr. 1871), [Paris], chez Chatelain, 1871
9 – LePetit Alfred, Les hommes de la Commune, [Paris], chez Duclaux, [1871?]
10 – La carmagnole, N. spéc. (10 fév. 1871); n. 1 (24 fév. 1871)-n. 5 (2 avr. 1871), [Paris], chez Saillant, 1871
11 – Le réveil du peuple, N. 1 (18 avr. 1871-28 germinal an 79)-n. 34 (22 mai 1871-3 prairial an 79), Paris (rue d’Aboukir, 9), [s.n.], 1871
12 – Klenck Paul, La commune, [Paris], impr. Talons, [s.d.] [1871?]
13 – La Commune. Par des rédacteurs du Combat e du Vengeur
N. 1 (20 mar. 1871-20 ventôse an 79)-n. 60 (19 mai 1871-30 floréal an 79), Paris (66, rue Tiquetonne), [s.n.], 1871
14 – Le Murailles politiques francaises, Paris, A. Le Chevalier, 1873-1974
15 – Le salut public, N. 1 (16 mai 1871-27 floréal an 79)-n. 7 (23 mai 1871-4 prairial an 79), [Paris] (8, rue du Croissant), [s.n.], 1871
16 – Le cri du peuple. Journal politique quotidien, N. 1 (22 fév. 1871)-n. 83 (23 mai 1871), [Paris] (9, rue d’Aboukir, et 13, rue du Croissant), [s.n.], 1871
17 – Flambeau républicain. Ètudes politiques et sociales N. 1 (26 fév. 1871)-Paris (rue de Reuilly, 29), [s.n.], 1871
18 – Le père Fouettard, N. 1 [1871]-n. 9 [1871], Paris, chez Armand-Léon, [1871]
19 – Jacques bonhomme, N. 1 [mai 1871]-n. 8 [mai 1871] (Paris, Imp. Ch. Schiller)
20 – Le tam-tam. Revue critique des polichinels politiques, financiers, religieux et autres, N. spéc. [n. 1] (10 mar. 1871)-n. 3 (1 apr. 1871), [Paris], Eugène Chatelain, 1871
21 – Le tam-tam. Revue critique des polichinels politiques, financiers, religieux et autres, N. spéc. [n. 1] (10 mar. 1871)-n. 3 (1 apr. 1871), [Paris], Eugène Chatelain, 1872
22 – Les mémoires du père Duchesne. Je suis le véritable Père Duchesne, foutre, N.1 (30 Floreal an 79 [20 mai 1871]) [Paris], chez Roy, 1871
23 – Le salut public, N. 1 (11 sept. 1870), Paris, [s.n.], 1870
24 – La montagne. Journal de la révolution sociale, N.1 (2 avr. 1871 – 12 germinal an 79) – n. 22( 25 avr. 1871-5 floréal an 79), [Paris], chez Chatelain, 1871
25 – L’ouvrier de l’avenir. Journal politique et sociale, organe des chambres syndicales et des associations ouvrières, N. 1 (12 mar. 1871)-n. 3 (19 mar. 1871), Paris (16, rue du Croissant), [s.n.], 1871
26 – La rouge. Journal des jeunes, N. 1 (17 mai 1871)-n. 2 (19 mai 1871), [Paris] (19, faoubourg Saint-Denis), [s.n.], 1871
27 – Le vengeur, N. 1 (3 fév. 1871-15 pluviôse an 79)-n. 35 (11 mar. 1871-21 ventôse an 79); 2.s., n. 1 (30 mar. 1871-10 germinal an 79)-2.s., n. 56 (24 mai 1871-5 prairial an 79), Paris (rue Tiquetonne, 66), [s.n.], 1871
28 – Le tribun du peuple, N. 1 (17 mai 1871-26 floréal an 79)- n. 8 (24 mai 1871-5 prairial an 79), Paris (6, rue du Croissant), [s.n.], 1871
29 – Le bonnet rouge, N. 1 (10 avr. 1871-21 germinal an 79)-n. 13 (22 avr. 1871-3 floréal an 79), [Paris] (6, rue du Croissant), [s.n.], 1871
30 – Le pirate. Journal quotidien, A. 1, n. 1 (17 mai 1871)-a. 1, n. 4 (20 mai 1871),[Paris] (21, rue du Croissant), [s.n.], 1871
31 – L’affranchi. Journal des hommes libres, N. 1 (2 avr. 1871-13 germinal an 79)-n. 24 (25 avr. 1871-6 floréal an 79) Paris, [s.n.], 1871
32 – [Hippolyte Mailly, Charles Vernier], La Commune. Série de portraits avec notice biographique, Paris, A. Mordet, [1871?]
33 – Le châtiment. Journal quotidien, A. 1, n. 18 (23 mars 1871) – a. 1, n. 39 (13 avr. 1871), Paris (17, faubourg Montmartre), [s.n.], 1871
34 – L’estafette, N. 1 (23 avr. 1871-4 floréal an 79)-n. 30 (23 mai 1871-4 prairial an 79), Paris (rue de la Bourse, 3), [s.n.], 1871
35 – La caricature politique, A. 1, n. 1 (8 fév. 1871)-a. 1, n. 6 (23 mar. 1871), Paris (64, rue Neuve-des-Petits-Champs), [s.n.], 1871
36 – Le mot d’ordre, N. 1 (3 fév. 1871-15 pluviôse an 79)- n. 86 (20 mai 1871-1 prairial an 79), Paris (8, rue du Croissant) , s.n., 1871
37 – Aubert Veuve (Auguste Hardy), La mise en accusation de Henry Rochefort, Paris, chez Matt, [1871?]
38 – Le Père Duchêsne N. 1 (16 ventôse an 79 [6 mars 1871])-n. 67 (3 prairial an 79 [22 mai 1871]) [Paris, s.n.], 1871 ([Paris], impr. Sornet)
39 – Fayard Arthéme (La Brugère) Histoire de la Commune de Paris. Origines du Comité central, le 18 mars, réquisitions, chasse aux réfractaires, arrestations… Paris, A. Fayard, [1872?]