Le Memorie
Le Memorie
Quando scoppia una rivoluzione, l’analisi e la narrazione si concentrano il più delle volte sugli eventi, i grandi personaggi, i drammi. Della Comune di Parigi del 1871, un periodo tanto breve quanto denso e suggestivo, sappiamo soprattutto del sequestro dei cannoni a Montmartre e della «semaine sanglante», di Louise Michel e Jules Vallès, e cosa ne dicono marxisti e anarchici.
Al di là dei simboli e delle date importanti, la vita continuò in questo periodo, una vita segnata dalle conseguenze dell’assedio della città da parte dei prussiani, dell’insurrezione e della stagnazione economica. I Comunardi (e gli anticomunardi) ce la racconteranno attraverso le loro numerose «mémoires» pubblicate dopo la caduta della Comune.
Jean Alleman
Tipografo. Attivo militante nella quinta circoscrizione di Parigi durante la Comune. Contribuisce alla laicizzazione nelle scuole. Verrà condannato ai lavori forzati e trasferito nella colonia penale della Nuova Caledonia. Qui scriverà, durante i sette anni di permanenza, le sue memorie che verranno pubblicate nel 1906. Al suo rientro in Francia, nel 1880, proseguirà la sua militanza nei partiti socialisti dell’epoca fino alla sua morte avvenuta nel 1935.

Bataille Alexandre et De Barins Eugène, Nouveau mémorial français historique et complet de la guerre 1870-71 des deux sièges de Paris et de la Commune, 1881
Charles Beslay
Ha 75 anni nel periodo della Comune di Parigi e un lungo passato politico. Amico di Proudhon. Fu eletto al Consiglio della Comune come membro della commissione finanze e delegato alla Banca di Francia. Di lui il vice governatore della Banca di Francia De Plœuc diceva: «Beslay è un uomo la cui immaginazione è priva di contrappesi e si culla nell’utopia, sogna di conciliare tutti gli antagonismi presenti nella società: i padroni con gli operai, i signori e i servitori».

Cattelain Philippe Auguste, Mémoires inédits du chef de la sûreté sous la Commune, [1909]
Philippe Auguste Cattelain
Artista incisore, caricaturista, partecipa a diverse riviste satiriche dell’epoca. Amico di André Gill. Divenne Capo della Sicurezza durante la Comune, nonostante lui stesso dicesse: «di non avere nessun passato politico e nessun temperamento bellicoso». Scrisse le sue memorie su Le Chat Noir dal 31 maggio al 4 ottobre 1884, poi ripubblicate nel 1909.
Cluseret Gustave Paul
Edmond Lepelletier, nella sua Histoire de la Commune de 1871 lo definisce così:
«Maître-Jacques* al servizio dei paesi in rivolta. Cosmopolita e ondivago, ha cambiato spesso la sua divisa e persino la sua nazionalità. Non si può dire con esattezza che abbia anche cambiato opinione, perché non ne ha mai avute, almeno personali. Da buon condottiero, ebbe quelle che la sua spada sorreggeva, e durante il tempo che le sostenne. [..] La sua esistenza rischiosa e movimentata fu un susseguirsi di lotte per giungere a rapide salite e precipitose cadute. Un’esistenza da montagne russe, come diceva scherzosamente Henri Rochefort parlando di se stesso».
*Maitre Jacques è cuoco e cocchiere di Arpagone nell’opera teatrale di Molière, L’Avaro
Da Costa Gaston
Fu capo di gabinetto di Raoul Rigault, delegato alla Prefettura di Polizia. Arrestato nel luglio 1871, non resistette agli interrogatori e denunciò diversi comunardi. Da Costa fu condannato a morte, ma la sua pena fu commutata in lavori forzati da scontare in Nuova Caledonia. Dopo l’amnistia, collaborò con L’Intransigeant di Rochefort. Molto criticate, le sue memorie rimangono tuttavia una testimonianza viva della Comune e degli uomini che la guidarono.
Gustave Flourens
Eletto al Consiglio della Comune, fece parte della Commissione militare e divenne generale, fu catturato e ucciso il 3 aprile del 1871. Lo stesso giorno uscì il suo libro Paris livré, ristampato cinque volte in un mese.
Edmond Lepelletier disse di Flourens: «Gustave Flourens è stata la figura più simpatica del’epoca […] patriota oltranzista, un rivoluzionario piuttosto sentimentale e innanzitutto un uomo di azione. […] Un sapiente, un erudito e un letterato».

Guillaume Georges, Pt.1: La capitulation in Souvenirs d’un garde national pendant le siège de Paris et sous la Commune
1871
George Guillaume
«È difficile, in verità, scrivere «Souvenirs», in un momento in cui Parigi è ancora fumante del sangue dei suoi sfortunati difensori senza lasciarsi sfuggire di tanto in tanto un grido di indignazione». Georges Guillaume combatté fino ad aprile, racconta, poi tornò in Svizzera. In un capitolo finale, dà un resoconto di ciò che è successo suoi compagni dopo la presa di Parigi da parte di Versaillais: furono tutti sterminati.
Gustave Lefrançais
Il 26 marzo 1871, venne eletto al Consiglio della Comune per il 4° arrondissement. Il programma politico di Lefrançais era essenziale nel senso letterale del termine: riduzione fino alla totale soppressione dell’autorità governativa, oppressiva sempre, qualunque sia la forma e il nome; restituzione a tutti dei frutti del loro lavoro; far sì che tutti i membri dell’umanità siano veramente liberi e uguali, senza distinzione di sesso, razza e religione; diritto per chiunque allo sviluppo completo delle proprie facoltà mentali e fisiche. Fece parte del comitato esecutivo e della commissione del lavoro e del commercio, e infine, membro della commissione delle finanze. Nel corso della Settimana di sangue, ha combattuto sulle barricate della Bastille e dell’Arsenal, e, dopo la disfatta, riuscì a fuggire alla repressione di Versailles e a rifugiarsi a Ginevra. Nei suoi ricordi dei primi anni dell’esilio afferma: «Malgrado le sue tradizioni di ospitalità nei confronti dei proscritti politici di ogni paese e di ogni tendenza […], è chiaro che la Svizzera ci riceve solo a malincuore e con riserva. Sembra persino che la prima reazione fosse stata quella di chiudere le frontiere punto e basta, usando come pretesto l’odiosa circolare di Jules Favre, quel falsario che denuncia i vinti della Comune come semplici banditi fuori dal consesso umano».
Ludovic Halévy
Notes et souvenirs è un resoconto oculare della brutale fine della guerra civile in Francia nel 1871; la sconfitta della Comune di Parigi da parte del governo nazionale di Versailles; e le successive sentenze pronunciate contro gli insorti. Ludovic Halévy, meglio conosciuto come librettista e romanziere, non era solo uno scrittore di talento, portava con sé quaderno e matite ovunque andasse. Ha registrato le immagini, i suoni e gli odori di quei giorni, come forse solo un uomo di teatro avrebbe potuto fare, fornendo un resoconto che probabilmente troviamo nelle storie convenzionali.
Victor Hugo
L’Année terribile racchiude una serie di poesie scritte da Victor Hugo e pubblicate nel 1872. Trattano della guerra franco-prussiana, del trauma della perdita del figlio Carlo e della Comune di Parigi
François Jourde
Il 26 marzo 1871 fu eletto al Consiglio della Comune dal 5° arrondissement e il 29 marzo assunse la funzione di commissario alle Finanze, dove dimostrò competenza e onestà. La sua integrità e onestà furono riconosciute da tutti, compresi dai suoi critici. «Jourde era ministro delle Finanze della Comune, e nondimeno era povero» gridò Edouard Vaillant al consiglio comunale di Parigi, il giorno dopo la sua morte, avvenuta a Nizza il 20 marzo 1893.
Fu arrestato dal governo di Versailles il 30 maggio, fu processato dal tribunale versagliese il 2 settembre 1871.
Fu deporato in Nuova Caledonia all’Isola dei Pini, dove giunse nel novembre 1872. Presto le sue competenze organizzative e gestionali furono utilizzate nella colonia, e gli permisero di raggiungere Nouméa nell’ottobre del 1873, dove lavorò come contabile e fondò con Juliette Lopez, l’Union, società di mutuo soccorso e assistenza ai deportati in stato di bisogno. Minacciato per aver organizzato la solidarietà tra i detenuti Jourde decise di fuggire. Evase il 21 marzo 1874 con Achille Ballière, Charles Bastien, Paschal Grousset, Olivier Pain e Henri Rochefort.

Julia Alfred (Julius Prætor), Souvenirs d’un déporté en Nouvelle-Calédonie, 1871, 1875
Julia Alfred, detto Julius Praetor
Indubbiamente un personaggio fittizio perché di Julius Praetor non c’è traccia negli archivi.
È stato imbarcato per la Nuova Caledonia con un altro nome? Sembrerebbe possibile: viene citato in un rapporto di Versailles come «amico dell’ordine» e come «tra gli agenti che hanno ottenuto i migliori risultati» (Lissagaray). Il giornale Le Temps pubblicò una segnalazione dell’uscita del volume il 26 gennaio 1875, e la pubblicazione a Parigi del suo libro tenderebbe a confermare il ruolo ambiguo di Alfred Julia.
Il Dictionnaire des pseudonymes di Georges d’Heylli del 1887 lo menziona come capo ufficio presso il Ministero della Giustizia, nato nel 1827, figlio di un commerciante di Narbonne.

Fayard Arthéme (La Brugère), Histoire de la Commune de Paris. Origines du Comité central, le 18 mars, réquisitions, chasse aux réfractaires, arrestations…
[1872?]
Prosper Olivier Lissagaray
Rue Ramponneau, l’ultima barricata delle giornate di Maggio. Per un quarto d’ora, un solo federale la difende. Per tre volte spezza l’asta della bandiera di Versailles innalzata sulla barricata della via parigina. Come premio per il suo coraggio, l’ultimo soldato della Comune riuscirà a scappare.
Era Prosper-Olivier Lissagaray, secondo la leggenda, quest’ultimo soldato. Un partigiano poi diventato uno storico che racconterà la Comune di Parigi, come hanno fatto altri, fra cui Marx ed Elie Reclus. La storia della Comune di Parigi, lo terrà impegnato per più di vent’anni e, alla sua pubblicazione, verrà salutato come un capolavoro.
Pochi sanno però che a inizio Novecento la maestosa opera storiografica Histoire de la Commune de 1871 dello studioso socialista Prosper-Olivier Lissagaray venne bandita dalle scuole francesi.

Martiny De Riez G., Histoire illustrée de la guerre de 1870-71 et de la guerre civile a Paris. République, monarchie, commune. Réflexions morales et politiques
1871
Louise Michel
Maestra elementare e rivoluzionaria del primo governo socialista della storia, Michel è la «Vergine Rossa» cantata da Hugo e Verlaine. Nata nel 1830, si rifiuta di giurare fedeltà all’imperatore e fonda una delle prime scuole laiche a Parigi. Anche per questo è considerata tra le pioniere dell’educazione moderna, nonché del femminismo. Nel 1871, dopo essere stata in prima linea sulle barricate della Comune, finisce davanti al Consiglio di guerra del governo di Francia e dice: «Non fatemi grazia, perché se dovessi un giorno recuperare la libertà, sarebbe per vendicare le vittime da voi sacrificate». Verrà condannata alla deportazione in Nuova Caledonia.
Henry Rochefort
Giornalista, letterato e uomo politico con aperte simpatie verso i comunardi. Fu arrestato e deportato in Nuova Caledonia. Riuscì a evadere dal bagno penale e la sua fuga ispirò un famoso dipinto del pittore Édouard Manet L’Évasion de Rochefort. La tela del pittore pone l’accento sugli occupanti della barca meno di quanto non faccia col mare che li circonda, minaccioso e rabbioso. In questa versione si può riconoscere Rochefort che regge il timone; Manet dipinse una seconda versione dell’opera, attualmente conservata al Museo d’Orsay di Parigi, in cui il mare è più calmo. Sembra che Manet fosse rimasto turbato dalle polemiche nate tra gli evasi e sul ruolo che Rochefort avrebbe avuto realmente in questa circostanza.
Pierre Vésinier
Capo redattore del giornale Paris libre. Eletto alla Comune il 6 aprile appoggiò la maggioranza e dimostrò simpatie giacobine. Esule a Londra, condannato a morte in contumacia da Versailles, ruppe tutti i rapporti con gli esuli della Comune. Rientrato in Francia dopo l’amnistia, scrisse Comment a peri la Commune, una serie di calunnie sui comunardi e in particolare sui blanquisti e gli internazionalisti.
Bibliografia
1 – Allemane Jean, Mémoires d’un communard. Des barricades au bagne, Paris, J. Allemane, [1880?]
2 – Bataille Alexandre et De Barins Eugène, Nouveau mémorial français historique et complet de la guerre 1870-71 des deux sièges de Paris et de la Commune, Paris, Librairie nationale, 1881
3 – Beslay Charles, Mes souvenirs, 1830-1848-1870, Sandoz et Fischbacher, 1874
4 – Dayot Armand, L’invasion, Le siège 1870, La Commune 1871 d’après des peintures, gravures, photographies, sculptures, médailles, autographes, objets du temps, Paris, E. Flammarion, avant-propos 1901
5 – Cattelain Philippe Auguste, Mémoires inédits du chef de la sûreté sous la Commune, Paris, F. Juven, [1909]
6 – Cluseret Gustave Paul, Mémoires du général Cluseret, Paris, Jules Lévy, 1887-1888, 3 voll.
7 – Da Costa Gaston, La Commune vécue, 18 mars-28 mai 1871, Paris, Librairies-Imprimeries réunies, 1903-1905, 3 voll.
8 – Flourens Gustave, Paris livré, Paris, A. Lacroix, Verboeckhoven et C.ie, 1871
9 – Justesse H. D., Histoire de la Commune de Paris, Zuric, R. Dancker, 1872
10 – Guillaume Georges, Pt.1: La capitulation in Souvenirs d’un garde national pendant le siège de Paris et sous la Commune., Neuchâtel, Librairie générale de J. Sandoz, 1871, 2 voll.
11 – Lefrançais Gustave, Souvenirs d’un révolutionnaire, Bruxelles, Administration, [1902]
12 – Fayard Arthéme (La Brugère), Histoire de la Commune de Paris. Origines du Comité central, le 18 mars, réquisitions, chasse aux réfractaires, arrestations…, Paris, A. Fayard, [1872?]
13 – Halévy Ludovic, Notes et souvenirs. De mai à décembre 1871, Paris, Boussod, Valadon et C.ie, 1889
14 – Hugo Victor, L’année terrible, Paris, M. Lévy frères, 1874
15 – Jourde François, Souvenirs d’un membre de la Commune, Bruxelles, Librairie contemporaine de H. Kistemaeckers, 1877
16 – Julia Alfred (Julius Prætor), Souvenirs d’un déporté en Nouvelle-Calédonie, 1871 Paris, A. Fayard, 1875
17 – Justesse H. D. , Histoire de la Commune de Paris, Zuric, R. Dancker, 1872
18 – Lepelletier De Bouhélier Edmond Adolphe, Histoire de la Commune de 1871, Paris, Mercure de France, 1911-1913, 3 voll.
19 – Lissagaray Prosper Olivier, Histoire de la Commune de 1871, Paris, E. Dentu, préf. 1896
20 – Martiny De Riez G., Histoire illustrée de la guerre de 1870-71 et de la guerre civile a Paris. République, monarchie, commune. Réflexions morales et politiques, Laon, chez M. Deneuville, 1871
21 – Mayer Simon, Souvenirs d’un déporté. Étapes d’un forçat politique, Paris, E. Dentu, 1880
22 – Michel Luisa, La Comune, Milano, Edizione della rivista l’Università popolare, [1914]
23 – Monteil Edgar, Souvenirs de la Commune, 1871, Paris, Charavay frères, 1883
24 – Ranc Arthur, Souvenirs, correspondance. 1831-1908, Paris, É. Cornély et C.ie, 1914
25 – Rochefort Henri, Les aventures de ma vie, Paris, P. Dupont, [1896], 5 voll.
26 – Rossel Louis Nathaniel, Papiers posthumes, Paris, E. Lechaud, 1871
27 – Sarcey Francisque, Le siége de Paris. Impressions et souvenirs, Paris, E. Lachaud, 1871
28 – Vésinier Pierre, Comment a péri la Commune, Paris, A. Savine, 1892
29 – Justesse H. D., Histoire de la Commune de Paris, Zuric, R. Dancker, 1872
30 – Commune de Paris <1871>, Les 31 sèances officielles de la Commune de Paris, Paris, Revue de France, E. Lachaud, 1871